INTERVISTA – Autore del gol del definitivo 2-2 contro la Pro Patria, Andrea Montalti racconta il suo campionato e quello della sorprendente Futsal Cesena
Minuto 19 del secondo tempo di Futsal Cesena-Pro Patria. La partita è inchiodata sull’1-2 in favore degli ospiti, che vincendo accorcerebbero in classifica avvicinando i bianconeri a due sole lunghezze. La squadra allenata da Osimani ha scelto di giocare la carta del portiere di movimento da ormai due minuti ma i ragazzi, che in una sola occasione in stagione erano stati sotto nel punteggio, non riescono a sfondare e vedono da vicino lo spettro della prima sconfitta in campionato. Quando manca poco meno di un minuto, però, Pasolini riceve palla sulla fascia di sinistra e, con un preciso fendente, taglia il campo per l’accorrente Montalti, che da due passi segna la rete del definitivo 2-2.
«Il gol è difficile da spiegare – esordisce Montalti – poiché a tre minuti dalla fine Osimani mi ha richiamato in panchina per provare il tutto per tutto con il portiere di movimento, con Hassane dunque mio sostituto. Abbiamo rischiato grosso in diverse situazioni e poi c’è stato un momento in cui mi sono ritrovato in porta con un angolo contro. Sono riuscito a entrare in possesso della sfera e, come spesso mi capita, ho provato a partire in contropiede sfruttando la superiorità numerica. Da lì, dopo aver passato il pallone, mi sono trovato nella metà campo avversaria e mi sono buttato sul secondo palo, dove Pasolini mi ha messo una gran palla da spingere dentro. È stato emozionante perché il gol del pareggio ci ha permesso di terminare il 2021 da imbattuti in casa. Vedere il pubblico esultare è stato davvero bellissimo».
La Futsal Cesena non era mai stata sotto nel punteggio per due volte prima della gara di sabato. Come avevate preparato la gara e come è stato dover rimontare per ben due volte?
«Siamo stati sotto nel punteggio ma la voglia di giocare c’è sempre stata durante tutta la gara. Li abbiamo schiacciati nella loro metà campo e, complice la nostra imprecisione sotto porta e le parate del portiere avversario, non siamo riusciti a ribaltarla, ma siamo stati bravi a rimanere in partita senza demoralizzarci. Eravamo consapevoli di affrontare la squadra più forte tecnicamente del girone, che può contare su giocatori che hanno militato in categorie superiori. Sapevamo che fosse una squadra difficile da affrontare e che saremmo dovuti rimanere in gara per 40′ effettivi».
Dopo otto vittorie consecutive è dunque arrivato il primo pareggio. Si tratta di un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
«Io vedo il bicchiere mezzo pieno perché, se pensiamo che a 50 secondi dalla fine eravamo sotto di un gol, possiamo dire che sia andata bene. Se si guardano gli altri risultati, con molti pareggi nelle zone alte, penso che avremmo potuto allungare in classifica. Ma bisogna sempre valutare partita per partita, contro la Pro Patria abbiamo rischiato di perdere. Una sconfitta sarebbe stata difficile da digerire, soprattutto a fine anno».
Dopo il tuo gol la Pro Patria ha avuto un’occasione clamorosa per vincere la gara, ma una tua strepitosa parata ha impedito agli ospiti di esultare. Dopo aver toccato la traversa, il pallone è rimbalzato dentro o fuori dalla tua porta?
«Il missile che ho deviato l’ho visto partire all’ultimo. Butturini ha fatto partire un grandissimo tiro, ho cercato di buttarmi e deviarla. Non avevo capito bene ma, una volta a terra, speravo di non sentire il boato del pubblico ospite. Per fortuna non ho sentito nulla, per cui ho subito pensato di avercela fatta».
Ti aspettavi un inizio di stagione così positivo?
«Non pensavo che avremmo potuto vincere le prime otto gare in fila. Sapevo però dell’arrivo di giocatori importanti, oltre a quello di un grande allenatore. Otto su otto è il massimo che si potesse sperare e non ci avrei mai creduto se me lo avessero detto ad agosto».
Qual è stata la squadra ad averti impressionato maggiormente fino a ora?
«Ti dico due squadre, una di alta classifica e una di bassa classifica. Dopo sabato sicuramente la Pro Patria, che ha giocatori forti e che sapevo che ci avrebbe potuto mettere in difficoltà. Hanno tenuto un ritmo incredibile nonostante qualche assenza. Nella parte bassa della classifica invece mi ha stupito l’Athletic. A Chiavari è stata una gara molto insidiosa, con gli avversari che ci hanno messo molto in difficoltà».
Quando hai capito di esserti innamorato del calcio a cinque?
«Ho iniziato a sei anni a giocare nel Romagna Centro come centrocampista, rimanendo in squadra fino ai quindici anni. Nel corso di quella estate ricevetti la chiamata di Paolo Ionetti, che mi consigliò di provare questo sport. Sono sincero: non lo conoscevo tanto, se non per qualche torneo al quale partecipavo in estate come tutti i ragazzi della mia età. In quelle situazioni giocavo sempre in porta e da lì ho iniziato la trafila nel settore giovanile della Futsal Cesena. Ho esordito in prima squadra con una presenza l’anno della promozione in B. Nel 2017/18 sono andato in prestito in C1 al Santa Sofia, poi dall’anno successivo sono stato il portiere titolare dei bianconeri».
Di cosa ti occupi nella vita e come riesci a conciliare il tutto con la tua passione?
«Lavoro presso la concessionaria Fiat mattina e pomeriggio, mentre di sera mi dedico esclusivamente al calcio a cinque. Ci tengo a ringraziare i miei colleghi che durante questi anni mi hanno sempre aiutato, mettendomi a disposizione i giorni in cui necessitavo di una mezza giornata per esempio per partire per una trasferta».
Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione?
«Prima di tutto vorrei giocare quante più partite possibili. Vorrei raggiungere poi le final eight di coppa con la squadra. Mi piacerebbe migliorare i miei difetti insieme a Martini, che è il preparatore, e agli altri portieri Casadei e Nardino. Vorrei infipoter mantenere poi il record di porta meno battuta del girone».